Cesare Mancini

A Collegial Model of Artistic Direction: The entourage of Count Guido Chigi Saracini

This article examines the artistic direction of the Accademia Musicale Chigiana from Alfredo Casella’s tenure (1939–1947) to Mario Fabbri’s appointment in 1963. Contrary to common perception, the formal role of the artistic director was primarily limited to programming the Settimana Musicale Senese, while most of the Academy’s key artistic and cultural decisions were shaped by a wide circle of trusted collaborators of Count Guido Chigi Saracini. From Casella’s years onward, a model of collegiate artistic leadership emerged, in which figures such as Sebastiano Arturo Luciani, Virgilio Mortari, Antonio Bruers, Vito Frazzi, Giorgio Federico Ghedini, Olga Rudge, Francesco Cilea, Guglielmo Barblan, Adelmo Damerini, Franco Schlitzer, Federico Mompellio, Guido Turchi, Alfredo Bonaccorsi, Gino Roncaglia, Giulio Confalonieri, and Vittorio Baglioni formed a stable entourage that guided and shaped the Academy’s artistic choices for approximately thirty years. Occasional appointments of other artistic directors, including Ermanno Wolf-Ferrari, Antonio Guarnieri, and Alceo Galliera, played a marginal role compared with this established collegial structure, which consistently assisted the Count in defining the Academy’s cultural orientation and artistic decisions.

Un modello di direzione artistica collegiale: l’entourage del conte Guido Chigi Saracini

L’articolo si concentra sulla direzione artistica dell’Accademia Musicale Chigiana nel periodo compreso tra la direzione di Alfredo Casella (1939–1947) e il 1963, anno della nomina di Mario Fabbri. Contrariamente a un’opinione diffusa, si evidenzia come il ruolo istituzionale del direttore artistico fosse circoscritto alla programmazione della Settimana Musicale Senese, e sempre supportato da un ampio gruppo di collaboratori fidati del conte Guido Chigi Saracini che influenzava anche le decisioni e gli indirizzi culturali più significativi dell’Accademia. Fin dagli anni di Casella emerge un modello di direzione artistica fondato sulla collegialità, in cui figure come Sebastiano Arturo Luciani, Virgilio Mortari, Antonio Bruers, Vito Frazzi, Giorgio Federico Ghedini, Olga Rudge, Francesco Cilea, Guglielmo Barblan, Adelmo Damerini, Franco Schlitzer, Federico Mompellio, Guido Turchi, Alfredo Bonaccorsi, Gino Roncaglia, Giulio Confalonieri e Vittorio Baglioni costituirono un entourage stabile che determinò le scelte artistiche della Chigiana per circa trent’anni. Le nomine occasionali di altri direttori artistici, come Ermanno Wolf-Ferrari, Antonio Guarnieri e Alceo Galliera, ebbero invece un ruolo marginale rispetto a questa struttura collegiale, che supportava il conte nella definizione delle strategie culturali e dell’attività artistica.