From Mimesis to Exegesis: Palestrina’s Path to Credibility

Stefano Mengozzi (University of Michigan)

Mimesis is the standard operating aesthetics of Renaissance vocal music, but the motet adds intriguing twists to it. In that genre, not only do the textual images acquire compelling sonorous shapes; they also function within a network of intertextual references that bear witness to their truth content, strengthening the listener’s rational commitment to the tenets of the Christian faith. In his motets Palestrina often deploys subtle motivic strategies to enhance the credibility and the emotional import of Scriptures: for instance, in his Super flumina a 4 the Jews in Babylon remember Sion on the melody of the Corpus Christi sequence “Lauda Sion Salvatorem” (mm. 24-38). By introducing a musical hyperlink to the sequence, Palestrina conveys the Jews’ nostalgic “pensiero” with a diegetic objectivity worthy of Verdi’s Nabucco, in the process also connecting the Psalm against the broader plan of Christian eschatology, across Old and New Testaments. In similar fashion, by citing the traditional “Regina coeli” antiphon in his Ave Maria for equal voices (mm. 43-46), Palestrina firmly anchors the concept of Mary’s royalty in the listener’s experience, effecting persuasion by catering to the listeners’ emotions, rather than to their intellect.   

The Renaissance strategies for “selling” the Christian message through music may bear relevance in the present public media landscape, which faces an ever-deepening crisis of credibility. Modern information theorists and ancient rhetoricians alike uphold a rational model of persuasion that privileges the “explanatory coherence” and testability of any statement, and warns against an excessive reliance on the emotions of the listeners/viewers as potentially leading to distortion and manipulation. In his sacred music Palestrina appears to follow such prescription thanks to a careful use of musical sound that alternatively moves its listeners emotionally, and invites them to rationally connect the dots of God’s plan of salvation.

L’ideale estetico dominante nella musica vocale del Rinascimento è la mimesi, che il mottetto piega alle sue particolari esigenze: le immagini testuali non solo acquistano una convincente veste musicale, ma creano anche una fitta rete di riferimenti intertestuali volti a rafforzare la razionale adesione dell’ascoltatore ai princìpi della fede cristiana. Nei suoi mottetti Palestrina impiega spesso sottili strategie motiviche per amplificare la visibilità e la portata emotiva dei messaggi delle Scritture: ad esempio, in Super flumina Babylonis a 4 gli ebrei in Babilonia ricordano Sion citando la sequenza gregoriana per la festa di Corpus Christi, “Lauda Sion salvatorem” (batt. 24-38). Il ricordo musicale diventa segno udibile e “visibile” della nostalgia degli ebrei in esilio, conferendo alla scena un’oggettività diegetica degna del Nabucco. La citazione gregoriana collega inoltre Vecchio e Nuovo Testamento, proiettando il tema dell’esilio in una più ampia visione escatologica. In modo simile, la citazione della melodia gregoriana “Regina coeli” nell’Ave Maria a voci pari (batt. 43-46) àncora il motivo della regalità di Maria all’esperienza dell’ascoltatore, mirando in questo caso alla persuasione sul versante emozionale, più che razionale.

Le strategie rinascimentali per trasmettere il messaggio cristiano attraverso la musica possono acquisire nuova rilevanza nel contesto dell’attuale panorama mediatico, chiamato a confrontarsi con una profonda crisi di credibilità. Tanto i moderni teorici dell’informazione, quanto i maestri di retorica dell’antichità classica, privilegiano un modello razionale di persuasione che pone l’accento sulla “coerenza esplanatoria” e sulla verificabilità di un’affermazione, osteggiando forme di retorica eccessivamente emozionali che possono portare a distorsioni e manipolazioni. Nella sua musica sacra Palestrina sembra seguire tali prescrizioni attraverso un uso molto calibrato del materiale musicale, che suscita le emozioni degli ascoltatori invitandoli al tempo stesso a riflettere sulla razionalità del piano divino di salvezza.